I suoi occhi nella penombra della sera mi sembrarono ancora più belli.
Li fissai per un lungo istante, spalancando ancora di più i miei.
Improvvisamente mi sentii idiota ad aver attraversato il giardino per lui.
Magari voleva restare solo, o non aveva voglia di parlare con me.
Gli sorrisi debolmente.
Dopotutto ero così abituata alla solitudine che rapportarmi in quel modo con un uomo mi sembrava così strano e diverso.
Ma poi mi accorsi di quella carezza, di quel ronzio
Mosche?
C'erano delle mosche sulla mia testa!
Le scansai con la mano, arrossendo.
"Devo dedurne che ho un cattivo odore?" dissi, imbarazzata, continuando a cercare di allontanarle con la mano.
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