Un attimo dopo Elisabeth si trovava oltre quella misteriosa porta.
Vi era un lungo e buio corridoio, dominato da un silenzio irreale.
C'era anche Caitli che le sorrideva con un'espressione che sembrava celare una serenità assoluta.
Ad un tratto, qualcosa giunse dal buio di quel corridoio.
Era una sagoma scura con due occhi luminosi ed inquietanti.
Avvicinatasi, quella sagoma si dimostrò essere un grosso lupo nero.
Si avvicinò a Caitli, che cominciò ad accarezzarlo.
"Ti stavamo aspettando" disse Caitli rivolgendosi ad Elisabeth "sapevamo che saresti arrivata..."
E, dal fondo del corridoio, si udirono le spensierate risate di alcune fanciulle...
La fuori intanto, Guisgard e frate Elia avevano visto Elisabeth sparire oltre quella porta, che per loro due restava totalmente invalicabile.
"Elisabeth! Elisabeth" Gridò Guisgard nel vederla sparire oltre quella porta.
Ma nessuno rispose a quelle sue invocazioni.
Il cavaliere allora corse verso quella porta e cominciò a colpirla con rabbia; prima con l'elsa della sua spada, poi con forti pugni, fino a quando le sue mani cominciarono a sanguinare.
Ad un tratto, dalla nebbia, emersero tre figure.
Erano rivestite di ferro ed armate fino ai denti.
"Guisgard!" Gridò frate Elia per metterlo in guardia.
Ma accanto a quei tre cavalieri apparve anche una donna. Era nuda e bellissima.
Avanzò fino a quando la debole luce della Luna le illuminò il volto: aveva le sembianze di Elisabeth.
La donna si avvicinò a Guisgard ed aprì le braccia come a volerlo stringere forte a sè.
Il cavaliere gli puntò contro la sua spada, come estremo tentativo per fermarla.
Ma la donna con una mano spostò la spada e si avvicinò alle sue labbra sussurrando:
"Lo so che mi vuoi..."
"Non è la vera Elisabeth, Guisgard!" Gridò disperato frate Elia.
Ma il cavaliere aveva abbassato la sua spada. E con essa le sue difese...