Quel bacio durò diversi istanti,o forse solo un attimo infinito.
Elv la stringeva a sé, assaporando ogni cosa dalle labbra di Gwen, portandosi via l'inquietudine, il sospetto, la paura e la malinconia che la ragazza aveva provato fino a quel momento.
Ormai l'alba era prossima.
Il cielo tropicale già si tingeva di un rosato appena screziato dalle vaghe nuvole che si dissolvevano in quelle latitudini australi.
Il colpo di tosse di uno dei soldati, per rammentare al giovane sergente come ormai incombesse la missione, destò Elv che si staccò appena dalla bocca di lei, ma non dai suoi occhi verdi, nei quali sembrava volersi perdere.
Clio era nascosta tra i moderni macchinari di quel fantascientifico laboratorio.
Le domande ed i dubbi erano tanti, ma poi giunse quell'ombra.
Leggera e silenziosa come un fantasma apparve come dal nulla e sembrava volersi confondere con la penombra.
Raggiunse uno dei computer e cominciò ad analizzare diversi dati.
Per un attimo la luce del monitor investì lo sguardo di quell'ombra e la ragazza poté vedere per un istante i suoi occhi.