Il capo rientrò mentre stavamo preparando le cose per il bagno.
Gwen uscì subito, mentre io restai a fissarlo per un lungo istante.
Era lui?
Quell'ombra nel sotterraneo?
Scrutai i suoi occhi, attentamente, intensamente, senza avere paura di sembrare indiscreta.
Il profumo del bagno intorno a noi era inebriante, rendeva tutto soffuso, appiccato, lievemente inopportuno.
Ma il capo non sembrava accorgersi di queste cose, non sembrava cogliere quell'atmosfera, dunque forse era meglio che lo facessi anche io.
"Buon bagno signore!" mi limitai a dire, uscendo.
Lui dopo un bel po' era già giù, in vestaglia, e io cercai di non pensare a niente di sconveniente.
Alla sua domanda restai in silenzio per un lungo istante, guardandolo negli occhi.
Uno sguardo che non aveva paura di essere inopportuno, uno sguardo che non si sarebbe abbassato se non per quel gioco che sembrava così intrigante a me e così indifferente a lui.
"Naturalmente signore..." annuii piano "È un piacere lavorare per lei..".
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