Gwen si preparò, poi raggiunse Ammone nel cortile.
Con la Jeep infine lasciarono la villa e scesero verso il paese.
Era ormai sera inoltrata e solo poche capanne erano ancora illuminate.
La Jeep si fermò davanti alla caserma.
“Buona fortuna.” Disse senza espressione particolare Ammone alla ragazza, dopo che per tutto il tragitto non aveva detto nulla.
Quel massaggio continuò a lungo, lento, caldo, sensuale.
Le mani di Clio, unte come lo era ormai la sua uniforme, tastavano e premevano sui muscoli di lui, rassodandoli e sciogliendoli.
Alla bionda cameriera non era sfuggito come il respiro del Capo era mutato, divenendo soffuso, basso, appena accalorato.
Dopotutto era mezzo nudo, con una giovane donna a massaggiarlo in modo sensuale.
Lui allora si voltò e sorrise guardandola.
“Non sarà esperta, ma di sicuro sa come muovere le mani.” Disse facendole l'occhiolino.
La vestaglia era tutta abbassata ed avvolta attorno ai fianchi, in modo che il petto restasse completamento scoperto.
Lui allora si mise con la schiena sotto, aspettando che la cameriera riprendesse.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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