Discussione: Accadde quel giorno
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Vecchio 22-02-2018, 17.03.47   #3103
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
I due amanti raggiunsero una cascatella che batteva su una roccia piatta e liscia, diffondendo ovunque infinite bollicine ed un alone di velato tepore.
Qui Altea spogliò Hiss, che docile si fece condurre in quell'idillio, in quella Pancea di piacere ed amore.
Lei svelò così quel corpo asciutto, ben fatto, vigoroso ed ardente di passione.
Poi si strinsero l'uno contro l'altra, pelle su pelle e si baciarono.
Si baciarono con impeto, passione, struggente eccitazione.
Era un gioco di labbra e di lingue, di sospiri e sussurri, di mani che scendevano e di dita che si intrecciavano.
L'acqua batteva forte sui loro corpi nudi, avvolgendoli con quel vapore soffuso, accarezzandoli tra le rocce e le alghe.
Si toccavano, si stringevano, si baciavano persi in quello scenario tropicale e primordiale, perduti in quella passione e rapiti dai giochi d'amore.
Si baciavano.
Baci intimi, profondi, sensuali fatti di sensi, di istinti, di desideri.
Baci ardenti.
Lei era preda della bocca di lui e poi delle sue braccia forti, sicure, delle sue mani audaci ed avide.
Avide dei suoi seni, dei suoi fianchi, delle sue gambe, dei suoi glutei bagnati.
La baciava e lei si sentiva sua.
Poi cominciò a scivolare, a scendere in basso e lui restò a guardarla.
Guardarla mentre raggiungeva il suo sesso reso prorompente da quel gioco.
Quando fu sulla sua virilità, sul suo vigore divenuto forte, turgido allora lo fece suo.
Cominciarono così travolgenti giochi sulle coralline labbra dell'attrice, che calde ed accoglienti portarono Hiss a perdersi per sempre nell'oppio della passione e nei tesori dell'amore.
I gemiti profondi di lui echeggiarono piano nella caverna e tra il riverbero policromo di quelle infinite goccioline d'acqua che sulle rocce calde divenivano vapore.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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