Il suo corpo, i suoi occhi, quell'attrazione che mi spingeva a lui senza che io avessi possibilità di resistere.
Ero sempre più eccitata, sempre più persa, sempre più abbandonata.
La sua mano sulla mia coscia mi fece chiudere gli occhi, e mi sfuggì un gemito di piacere che così tanto a lungo avevo represso.
Ora non volevo più nascondermi, reprimermi, non volevo pensare a nulla che non fossimo noi in quel momento così intenso.
Alle sue parole sorrisi, un sorriso enigmatico.
Non mi mossi da lì, restai attaccata a lui, guardandolo negli occhi.
"E la mia ricompensa?" con aria provocatoria "Un massaggio per un nome, ricordi?" guardandolo negli occhi.
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