Il recinto di pietra era distante circa un miglio da loro, tutto avvolto dalla florida e verde vegetazione tropicale.
Ad un tratto Gwen e gli altri militari sentirono qualcosa.
Un lamento prolungato, quasi il guaire di un animale percosso o comunque inquieto.
“Sembra un animale e nemmeno molto distante...” disse uno dei militari.
“Proseguiamo.” Fece Musain.
Raggiunsero un gruppo di felci giganti e qui, tra i cespugli resi vischiosi da alcuni frutti maturati al Sole, Gwen inciampò in qualcosa di strano e sgradevole.
C'era il corpo di un coniglio, tutto coperto da mosche e formiche.
La carcassa era ancora calda e risultava decapitata.
“Sembra decapitato...” uno dei soldati.
“Forse un predatore...” un altro militare.
“Avanti, proseguiamo.” Mormorò Musain.
La foresta divenne di colpo un luogo sinistro, come se ogni ombra potesse mutare in un agguato, ogni fruscio diventare una minaccia.
Come se occhi invisibili li spiassero.
“Iki Iki mi ha detto che oscuri spiriti vegliano su questi luoghi” disse Bafon ad Altea “e promettono vendetta.”
“Che allegria...” sarcastico Hiss.
Poi l'attrice gli si avvicinò e gli parlò.
Lui la guardò.
“Ti piace provocare, vero?” Guardandola con un sorriso malizioso.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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