Fabius per tutto il tempo non era riuscito a nascondere la sua irritazione ad ogni verso e grido del giaguaro.
Alla fine si alzò ed andò via.
Tornò allora il suo grottesco servitore per sparecchiare.
Di tanto in tanto gettava uno sguardo verso Gwen e gli altri militari.
Pian piano i versi sofferenti del giaguaro si fecero sempre più frequenti ed esasperanti.
Dapprima avevano suscitato la compassione della ragazza e dei soldati, ma poi, via via, li aveva resi quasi nevrastenici.
Ad ogni istante quelle grida sembravano diventare più insopportabili.
Come se tutta la sofferenza del mondo si concentrasse in quei versi.
“Non resisto più...” disse Musain “... ho bisogno di aria pulita...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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