Disattivato
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Quel gioco ardito, caldo, sensuale.
Quel gioco che mi stava facendo perdere la testa già dal primo sguardo, ore prima, da quando ho compreso che l'atmosfera tra di noi si sarebbe accesa di un calore incontrollabile, travolgente, incredibile.
Ora in quel bagno fatto di essenze orientali, bolle di sapone, vapore ed eccitazione tutto sembrava sfuggirci di mano, la situazione stava degenerando sempre di più come una pallina che rotola su un piano troppo inclinato per poterla fermare, sempre più forte, sempre più forte.
Eppure, nessuno di noi due voleva fermare tutto quello, anzi, volevamo assaporarne ogni istante, ogni momento, gustarci ogni sensazione che ci dava quell'intesa ormai divenuta incandescente, che pregava perché esplodessimo.
Osservavo la sua virilità farsi sempre più salda, gonfia, invitante. Potevo percepire quanto fosse sempre più umida nonostante fosse ricoperta di sapone.
Quel sapone che rendeva quel gioco ancora più intrigante, quasi davvero la nostra priorità fosse lavarci e non scoprirci l'un l'altro, piano piano, e perderci in quel mare di eccitazione e desiderio in cui entrambi non vedevamo l'ora di annegare.
Alzavo gli occhi a cercare i suoi, perchè adoravo quell'espressione, o anche vedere come li contraeva forte, strizzandoli quasi, come volesse resistere a quell'eccitazione troppo forte.
Oh, la prendevo come una sfida, la sfida a fare di più, a farlo impazzire ancora e ancora, sempre di più, sempre di più.
Volevo vederlo ardere, fremere, bruciare, gemere.
Non mi sarei fermata finché non fosse completamente in estasi.
E più lo toccavo, lo assaporavo, muovevo la mia mano ora piano, ora invece sempre più forte, sempre più forte, sentivo la mia eccitazione crescere a dismisura, il mio corpo farsi sempre più bagnato e caldo, il respiro ansante, gli occhi determinati e folli.
Quelle parole poi, furono come una scarica di eccitazione sempre più forte, sempre più travolgente.
Lo guardai con un sorriso folle, eccitato e perso.
"Oh il mio signore sa che voglio vederlo soddisfatto...." con un sorrisetto impertinente, mentre abbassavo le mani sull'acqua, ne prendevo una manciata e la riversavo sulla mascolinità ormai al limite, folle e bellissima, sciacquandola.
"Ed eccitato..." sussurrai, avvicinandomi con le labbra, per poi lasciargli un bacio laddove era più umido e caldo "E perso..." tirando fuori la lingua per accarezzarlo con essa raccogliendo una goccia di eccitazione.
"E mio..." sussurrai infine, vinta dalla passione, prima di accoglierlo tutto nella mia bocca e iniziare ad assaporarlo prima piano, con la lingua che lo cerca, lo trova, lo assapora mentre tutta la bocca gli si stringe addosso assaporandolo sempre di più, in un crescendo di passione, eccitazione folle, meraviglioso godimento.
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