Quell’atmosfera infuocata, calda, sempre più intensa, sempre più proibita, sempre più appassionata .
I nostri corpi sudati e bagnati di vapore profumato e di eccitazione, di folle passione e incontrollata bramosia.
In quella stanza che sapeva di noi, fuori dal mondo, avevo definitivamente perso il controllo.
Inginocchiata davanti a lui, con le mani sui suoi fianchi continuavo senza sosta e senza freno quel gioco audace che mi inebriava sempre di più, mi eccitava, mi esaltava.
Volevo vederlo morire di piacere sulle mie labbra, volevo sentirlo gemere, gridare il mio nome, perdersi completamente nel vortice di piacere che non accennavo a rallentare.
Poi quelle parole, quelle parole che mi entrarono nel profondo, eccitandomi copiosamente, tanto che sentii distintamente la mia intimità bagnarsi di desiderio ancora di più.
Era meraviglioso, e io non avevo nessuna intenzione di smettere.
Lo accolsi nella mia bocca con una bramosia e una voglia senza pari, una devozione infinita, un desiderio incontrollato.
Lo volevo, lo volevo disperatamente, forse non avevo mai desiderato nulla che non fosse essere sua.
Solo sua, nient’altro.
Continuavo e continuavo mentre la sua mano mi dava il ritmo, un ritmo forsennato in cui mi lanciai, sempre più forte, sempre più intensamente, in un crescendo continuo che aveva come unico scopo l’estasi più completa, la fusione totale dei nostri corpi e con loro dei nostri cuori e delle nostre anime.
Mi abbandonai a quel piacere, a quel gioco ardito, umido ed eccitante che mi toglieva il respiro ma mi donava sensazioni meravigliose, uniche, senza smettere mai.
La mia lingua e la mia bocca sembravano insaziabili mentre giocavano con quella virilità umida e salda, e mi miei occhi si alzarono a cercare i suoi.
Oh, se volevo quegli occhi solo per me...
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