Il giovane guardò Nyoko e sorrise.
“Già, chi sono...” disse toccandosi il volto “... non mi crederesti mai... allora dirò che sono un uomo... che ha un grande dono... la giovinezza!” Esclamò. “Nulla vale tanto! Nulla vale di più!” Entusiasta. “E se vuoi chiamarmi per nome, come accade per tutti gli altri... allora Pavel mi andrà più che bene!” Divertito.
La matita di Elv continuava a scivolare sicura ed ispirata sul foglio bianco.
Lui alzava di tanto in tanto lo sguardo verso Gwen, per rubare un particolare, un colore, un frammento da poter poi riportare sulla carta.
“Qui siamo soli...” disse lui disegnando “... solo io e te... abbandonati allora... libera ogni sguardo, sorriso... e prima ancora libera ogni sensazione, desiderio... sulla mia tela puoi essere te stessa... fuggire dal mondo, toglierti ogni maschera... chi sei davvero? Questo voglio sapere e così voglio imprimerti nel mio estro e sulla mia tela...” fissandola.
Il cielo era cupo sopra la stazione e la pioggia aveva ripreso a scendere sulla brughiera.
Nel vedere arrivare il giovane Taddeo subito Guadag gli strinse la mano.
“E' un piacere ed un onore, milord.” Disse il medico. “Gli stessi occhi di suo zio... un marchio di famiglia, Sir Guisgard!”
Ozzlon e Lion lo guardavano incuriositi.
L'altro strinse la mano al medico e starnutì.
“Bontà Divina, che tempaccio...” soffiandosi il naso “... e poi questo vento...” guardandosi intorno “... temo mi ritroverò i capelli crespi... sembrerò uno di quegli attori dei film anni'70...” stringendosi il bavero del cappotto attorno al collo.
Ozzlon e Lion si scambiarono uno sguardo ironico.
Un attimo dopo arrivarono Clio e le altre.
In un secondo i quattro si ritrovarono le false studentesse tutte intorno.
“Che vivace accoglienza!” Divertito Guisgard guardando le ragazze. “Studentesse del posto?” Con sguardo ingenuo.
“Si, scolarette impegnate con i compiti!” Ridendo Vivian.
“Non siete un po' troppo scoperte per un simile tempaccio, ragazze?” Guisgard guardando ognuna di quelle ragazze. “Le vostre mamme non temono che vi becchiate un malanno?” Con tono solare.
Tutte risero.
“Beh, lei ha una miriade di ammiratori, miss.” Disse divertito Blake ad Altea. “Come cercare un ago in un pagliaio.” Annuendo. “Quanto all'erede... le dirò... io lo immagino un tipo di città, poco incline alla brughiera e quindi poco interessato al titolo, alle tradizioni e tutto il resto... gli interesserà solo il denaro, ovvio. Non ci sono più i Taddei di una volta.” Bevendo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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