Lui restò sorpreso, quasi intimorito.
“Ma...” disse fissando Nyoko ed il suo coltello d'argento “... sono solo un giovane vagabondo... chi crede che sia? Un fantasma? Un demonio? Allora colpiscimi... su, fallo... forse vedendomi ferito o morto capirai delle assurdità che dici...”
Elv sorrise a quelle parole di Gwen.
Avevano disegnato e posato quasi tutta la notte.
“Immagino una ragazza come te sia piena di spasimanti.” Disse facendole l'occhiolino. “E' l'alba... sarai stanca... se vuoi puoi andare, o magari riposare qui... a me non disturbi, anzi...”
Altea si svegliò, avvertì la governante che non avrebbe fatto colazione a casa, si preparò, indossando un abito sexy ed elegante allo stesso tempo, per poi recarsi al castello Taddeide.
Il cielo era ancora nuvoloso sulla brughiera e la pioggia scendeva senza sosta, grigia e malinconica.
L'auto della stilista arrivò finalmente davanti al maniero, dove trovò la macchina ferma di Ozzlon.
Era con Lion ed aspettavano chissà cosa.
Un attimo dopo dal portone uscì Guadag.
“Il mio compito è terminato.” Disse ad Ozzlon. “Ora sir Guisgard è l'erede dei Taddei.”
Poi i tre si accorsero dell'arrivo di Altea.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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