Elv si alzò, prese di nuovo Gwen per mano ed insieme tornarono nella stanza del ritratto.
Qui lui la fece stendere ancora sul letto, le accomodò l'abito per il disegno, scoprendole le gambe ed abbassandole la spallina del vestito.
Nel fare tutto ciò di nuovo le sue dita e le sue mani sfiorarono più volte le gamb di lei, il suo collo e la sua spalle.
Erano carezze molto sensuali.
Erano vicinissimi e lui la guardò negli occhi.
I modi di Altea, il tono della sua voce, il colore nei suoi occhi, poi il suo toccare la vestaglia di lui.
A tutto ciò Guisgard, imbarazzato ed ancora rosso in viso, sembrava non poter opporre resistenza.
Quella donna aveva un che di deciso, quasi dominatore in sé.
“Beh, certo...” disse lui piano “... non oserei certo farle torto e rifiutare la sua offerta...” sorridendo inebetito.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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