Nyoko tornò da Pavel, che nel frattempo aveva mangiato il dolce preparato da lei.
“Si, era buono...” disse fissandola sempre con quel vago sospetto “... dai vetri si sente molto clamore giungere dalle strade... cosa è accaduto? Oggi la brughiera è inquieta sembra...”
Elv guardò Gwen rilassarsi e sorrise.
Allora tornò ad intingere il dito negli acquarelli e con l'altra mano, audace e sicura, fece scivolare giù l'altra spallina del vestito, arrivando a rendere molto generosa la scollatura sui seni di lei.
Cominciò così a far passare il suo dito unto di colore su quell'audace scollo, tingendo così la parte alta dei seni di Gwen, sempre fissandola negli occhi.
Altea inseguì e raggiunse Guisgard che era sulle scale con Clio tutta avvinghiata a lui.
La stilista si avvicinò e lo affrontò di petto, autoritaria come suo solito, tanto che il rampollo apparve intimidito, quasi turbato.
“Ecco, io...” disse lui rossissimo in viso, conteso com'era da quelle due belle seduttrici.
Poi Altea strinse la cintura della vestaglia e Guisgard deglutì.
“La giornata è ancora lunga...” fissando la bella stilista “... manterrò la promessa, signora...” imbambolato.
Ma Altea girò i tacchi ed andò via orgogliosa, senza attendere risposta.
Uscì dal portone e raggiunse la sua auto parcheggiata fuori dal castello.
Intanto Clio era stretta al bel rampollo Taddeide.
“Credo si sia arrabbiata miss Altea...” lui alla procace studentessa.
In quel momento arrivò Lion.
“Milord, meglio tornare di là e finire la colazione.” Guardando il rampollo e la finta scolaretta.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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