Altea risolse tutto e subito in sartoria, poi uscì per risalire in auto.
Il cielo era maculato di nubi grigie e basse con sprazzi di Sole che filtravano sulla campagna chiazzata.
Sui riquadri verdeggianti dei campi e la bassa curva ondulata dei boschi si apriva un sentiero lontano, poco più largo di una stradina di campagna, dove la stilista vide arrivare un'auto di grossa cilindrata.
Si fermò tra le casupole e spense il motore.
Era praticamente davanti alla sartoria.
Dai finestrini Altea notò l'uomo al volante.
Era un tipo moro, dallo sguardo cupo e misterioso, la barba appena incolta e l'espressione inquieta.
Gwen si sporse verso di lui, trovando ad attenderla la sua bocca calda ed accogliente.
I due si baciarono ancora, assaporandosi a vicenda in un intreccio di labbra e lingue accaldate dalla passione.
Nel baciarla il dito di Elv restò tra i seni di lei, quasi giocando in quella piega morbida e profonda, cominciando poi a scendere verso il basso, tra le pieghe di quella scollatura, quasi fosse uno scrigno in cui cercare ed attingere pietre preziose.