Ripresero la colazione.
Guisgard, Clio, le ragazze, Ozzlon e Lion.
Lui era ancora rosso in viso ed imbarazzato, con Clio che ora sembrava docile e tutta carina.
A quel bacino sulla guancia lui sorrise, un po' inebetito ed annuì.
“Certo, tranquilla...” disse solare lui.
Ozzlon si gettò sulla colazione per sfogare la sua frustrazione, mentre Lion fissava i presenti per comprendere l'indole di ciascuno di loro.
Le ragazze invece apparivano stupite dal comportamento di Clio.
In modo particolare Kyra che pareva non approvare.
Lui guardò Altea e sorrise, mutando espressione e diventando il volto più disteso.
“Si, in effetti credo di essermi perso...” disse “... sono in auto da ore e qui ci sono solo miglia e miglia di campagna... ho visto queste case e ho pensato di poter chiedere a qualcuno... lei è del posto?” Con tono gentile.
Elv si staccò da lei, alquanto seccato, restando però a giocare con le dita tra i capelli rossi di Gwen.
“Sono io...” disse Stacey al cellulare “... ma dove sei finita? Qui è successo un casino... il quadro commissionato dal signor Empass... ecco... il pittore incaricato è fuggito col suo fiscalista... sono partiti per la Spagna, vogliono sposarsi visto lì sono ammessi i matrimoni gay... ora che facciamo? Il quadro è già stata pagato!” Allarmata.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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