Entrammo nel castello, di soppiatto.
A un certo punto arrivò Ergolin con la torcia, allora ci nascondemmo, appiattendoci contro i muri bui, negli anfratti, sotto i tavoli, usando ogni nascondiglio possibile che ci celasse alla luce della torcia.
Dovevamo raggiungere in fretta le stanze da letto, anche se era chiaro che al momento non ci fosse nessuno.
Meglio, ci avrebbero trovato lì al loro ritorno.
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