La notte, buia e silenziosa, la brughiera ci guardava ignara, la luna illuminava la stanza con il suo chiarore.
Il rampollo riposava, ascoltando la radio, uno di quei programmi dove annunciatrici con la voce suadente tenevano compagnia ad uomini persi tra le pieghe della notte.
Alcune di noi erano nascoste nel corridoio, altre, come me, nella stanza da letto.
Eravamo tutte vestite di nero per confonderci nelle ombre della notte.
Il silenzio era rotto solo dalla voce calda e sensuale della radio, che si faceva però sempre più soffusa.
Poi, al mio segnale... tutto cominciò.
Dapprima si udì uno scricchiolio sotto la finestra.
Poi la porta si schiuse leggermente, per richiudersi subito dopo.
Una luce illuminò la tenda dietro la quale mi stavo nascondendo.
Solo un attimo, un riflesso.
Ma per un istante gli sembrò di vedere una figura, le forme di una donna abbozzate nella penombra.
Poi, di nuovo il buio.