“Smettila di confondermi...” disse Pavel visibilmente agitato a Nyoko “... andiamo a casa tua... devo rilassarmi, ho bisogno di disegnare... la sola cosa che so fare... la sola cosa che mi fa sentire vivo...” camminando insieme a lei per le stradine buie tra le rustiche casupole.
Bell rise a quelle parole di Altea.
“Mi perdoni, non voglio sminuire ciò che dice” disse guidando “ma mi fa sorridere come le persone parlino così facilmente di Amore... si, dice bene...l'Amore è proprio un mistero.”
Arrivarono alla stazione.
Parcheggiarono e raggiunsero i binari, dove sarebbe arrivato il treno che attendevano.
Gwen indossò la vestaglia, mentre Elv era alla finestra cercando di capire cosa fosse successo.
“Da qui non si capisce molto...” disse lui a lei “... vado a vedere giù... aspettami qui...” e la baciò dolcemente sulle labbra prima di scendere a controllare.
Era sera, la stanza immersa in una vaga penombra, solo la radio rompeva il silenzio che aleggiava.
Poi uno scricchiolio, giochi di chiaroscuro.
Guisgard guardò nella penombra, credendo di suggestionarsi.
Poi tornò ad ascoltare la radio, restando steso sul letto, ignorando la presenza di Clio e delle sue amiche.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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