Era intrappolato, bloccato, era in nostra balia ora, e potevamo giocarci quanto volevamo.
Oh era così spaventato, così terrorizzato, ci mancava solo che chiamasse la mamma.
Ma non sarebbe arrivato nessuno a salvarlo.
Oh no, non quella notte.
Quella notte sarebbe venuto via con noi, un passo dopo l'altro nell'oscurità.
Il nostro gioco continuava, insaziabile, dopotutto avevamo appena cominciato.
Schioccai le dita per indicare che potevamo iniziare a spogliarlo.
"Siamo i tuoi desideri più segreti, Guisgard.." gli sussurro all'orecchio mentre la mia mano scende a cercare il suo sesso per comprendere quanto di quel gioco stesse facendo effetto "Scommetto che nell'oscurità della notte non sei così timido come ti mostri al mondo, scommetto che nei tuoi pensieri ci sono immagini così audaci da far impallidire il più libertino degli uomini.." con un sussurro sul suo orecchio.
"Noi siamo questo.. siamo le ombre della notte... siamo i tuoi sogni più segreti e oscuri, siamo le tenebre che ti avvolgono..." continuai, per poi baciargli il collo lentamente, con fare sensuale.
In quel momento la mia mano strinse la sua virilità, poteva mentire in ogni altro modo, poteva essere timido, impacciato, meravigliosamente adorabile, ma quel pulsare che sentivo nella mia mano mi avrebbe sempre detto la verità.
"Se ti abbandonerai a noi..." sussurrai poi, disegnando con la lingua una linea che dall'orecchio attraversava tutto il collo.
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