Gwen ed Elv tornarono nella loro camera.
“La donna diceva di aver visto qualcosa...” disse lui “... qualcosa che si muoveva veloce nella notte... qualcosa di scuro... le si è avvicinata e lei ha intravisto il suo aspetto... poverina, giurava fosse un fantasma... si, hai ragione... i pro ed i contro di questi luoghi... la gente è ignorante e si lascia suggestionare...”
Nyoko si sedette a controllare le sue pietre, mentre Pavel si mise a disegnare.
Disegnava con impegno, compiaciuto, libero.
Infine mostrò il foglio alla ragazza.
Quel gioco continuava nella semioscurità della stanza, sempre più insistente.
Guisgard cercava di dimenarsi, di fermarle, ma poi Clio cominciò a parlargli.
Una voce sensuale, bassa, calda.
Poi le ragazze presero a spogliarlo.
“Chi...” disse lui “... chi siete? Che fate?”
Era in balia di quelle teppiste camuffate da ombre,da fantasmi.
Continuavano a spogliarlo.
Poi Clio prese a baciargli il collo, disegnando carezze con la lingua.
Ad un tratto lei scese con la mano sul suo sesso, raggiungendolo e stringendolo nella mano.
Era vigoroso, sodo.
Era eccitato.
Lui restò profondamente stupito.