Pavel continuava a toccare il seno di Nyoko, piano, delicatamente.
Poi cominciò a toccare anche l'altro.
Le sue dita erano sui seni di lei, sfiorandoli lentamente, ma senza smettere.
Le dita formavano dei leggeri cerchi che accarezzavano quei seni, restringendosi fino sui capezzoli.
Ci giocava, strofinandoci sopra i polpastrelli, premendoli appena, tanto che senza accorgersene Nyoko sentì i capezzoli farsi turgidi, sporgenti sotto le dita del giovane.
“No...” disse lui “... mai mi era capitato di toccare una donna così...” senza smettere di farlo.
Elv guardò Gwen a quelle sue parole.
“Oh, è un vecchio simbolo...” disse la donna con un tono molto diverso, quasi fosse imbarazzata “... c'era già quando comprammo quest'osteria... forse è lì da chissà quanto Tempo...”
Tutti gli altri presenti guardarono i due giovani.
“Si, ho sentito qualcuno che accennava a questa cosa” disse Blake a Clio “ma in tutta sincerità mi sembra una fandonia. La paura fa brutti scherzi talvolta.” Ridendo.
Guisgad annuì ad Altea e con lei tornò in camera sua per prendere i suoi bagagli.
Prese però solo il necessario.
“Tornerò in questo castello, è casa mia...” disse con tono non troppo convinto.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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