Stavo per replicare, per insistere, ma poi il gobbo ci fece entrare in quella casa che sembrava così buia, antica, velata di una strana malinconia fatta di anni in cui nessuno vi aveva portato luce e calore.
Mi piaceva, mi ricordava noi, le nostre anime dannate, incatenate in quel mondo che amavano fare a pezzi.
Ci addentrammo in quella casa così affascinante nel suo decadimento sempre più incuriosite, sempre più curiose circa il nostro strano ospite.
Ancora ricordavo lo sguardo che ci aveva attraversato alla stazione, ricordavo come mi fosse passato attraverso, così intenso e particolare.
Volevo saperne di più, oh sì, eccome.
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