Lui la guardava.
I suoi occhi rossi erano fissi in quelli azzurri di Clio.
Un ghigno c'era sul suo volto.
Un ghigno fatto di perversione, perdizione, godimento.
Poi quel bacio con cui lei si incatenò alla nocca di lui.
Un bacio lascivo e caldo, umido e profondo.
Un bacio in cui le loro lingue si assaporavano reciprocamente.
Poi in un attimo tutto mutò.
Clio si ritrovò a terra, in posizione supina, con Ordifren dietro di lei a sottometterla e dominarla.
Con una mano, simile ad una morsa, la teneva per la nuca e con l'altra le stringeva in modo virile, quasi brutale, un seno.
Così, alle sue spalle, la penetrava, facendola sussultare e godere ad ogni spinta.
Ancora dolore e piacere, bruciore e sollievo insieme.
Erano forse le fiamme della dannazione che dal profondo tormentavano Clio.
Sentiva il suo sesso ardere, bruciare, lacerarsi sotto l'indomita potenza di quell'uomo misterioso ed inquietante.
I loro corpi erano nudi, sudati, eccitati, tesi in ogni muscolo, mentre le altre ragazze intorno a loro si abbandonavano a giochi saffici senza limiti e morale.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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