Il gobbo restò a guardarle, tutte, Clio e le altre, coperte solo dal vapore e dal sapone, con i visi accalorati e lo forme tutte bagnate.
“Ma, ragazze, su...” disse lui senza smettere di fissarle “... fate le brave...”
“Su, ammettilo...” ridendo Viki e tenendosi le mani a coprire i seni nude bagnati “... stai prendendo tempo per vederci meglio.” Divertita.
“Che perverso sei!” Ridendo Kyra.
“Che porco semmai!” Lys lavandosi.
Le ragazze allora presero a schizzarlo tutto con l'acqua ella vasca.
“Ferme! Ferme!” Ridendo il gobbo, ma quelle non la smettevano.
Allora il servo deforme corse via, chiudendo la porta nell'uscire.
Elv si voltò e guardò la quercia indicata da Gwen.
“Si...” disse lui annuendo “... ora dimentica questi luoghi, tra poco saremo a casa.” Abbracciandola lui e baciandola dolcemente per tranquillizzarla.
L'autobus raggiunse il grosso e secolare albero, passando davanti al cartello ed allo spaventapasseri, che non aveva più la zucca in testa.
Svoltò verso una delle due stradine e prese ad allontanarsi.
Ma quando fu distante dalla quercia una decina di metri, attorno alle sue radici il terreno cominciò a tremare, sollevandosi ed aprendosi.
Allora una sagoma emerse dal sottosuolo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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