Discussione: Il segno del Gufo
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Vecchio 01-04-2018, 00.14.03   #1252
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Herbert rise com'era suo solito.
“Eh, le buone idee...” disse a Nyoko “... quanto sono rare! Dovrebbero venderle a buon prezzo!” Divertito. “Secondo me l'unica soluzione è cercare di convincere il tuo amico Pavel... se hai una certa influenza su di lui allora potresti cercare di convincerlo a darci il libro...”

Elv si voltò e vide quell'incredibile cavaliere senza testa emergere con tutto il cavallo dalla terra.
Spronò il suo spettrale destriero e si lanciò all'inseguimento dell'autobus.
“Presto...” disse Elv al conducente “... presto, più veloce!”
“Ma cosa diavolo succede?” Il guidatore, per poi guardare nello specchietto retrovisore. “Ma cos'è quello?”
“E' ciò che va in giro a mozzare teste!” Rispose Elv. “Se ci tiene alla sua allora dia gas! Gas!” Voltandosi poi verso Gwen.

Altea attese diversi minuti ma non arrivò nessun sms di risposta.
Fuori si sentiva la pioggia scendere copiosa sulla brughiera.
Poi prese ad accarezzarsi la generosa scollatura ed il rampollo restò a fissarla.
Era una scollatura molto vistosa e l'erede di Sir Taddeo si perse a guardarla.
Seguiva con il suo sguardo azzurro la mano di Altea che si accarezzava la forma dei seni nel decolletè.

Clio e le altre presero a danzare maliziose nella vasca, nude e coperte solo di schiuma.
Quei corpi nudi ed insaponati si muovevano sinuosi, si toccavano saffici tra le loro risate lascive.
Era uno spettacolo capace di far impazzire qualsiasi uomo.
Poi, ad un tratto la porta del bagno si aprì di colpo ed apparve il dottor Ordifren sulla soglia.
Indossava una pregiata vestaglia di seta rossa, con un pellicciotto come bavero.
Le guardava divertito e le fissava tutte.
“Ho sentito dire che le mie bambine fanno i capricci...” disse col suo accento straniero e perverso “... non hanno fame? La cena è in tavola...” sorridendo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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