Discussione: Il segno del Gufo
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Vecchio 01-04-2018, 00.58.43   #1259
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Era una folle corsa.
Era buio, pioveva e la strada ormai era coperta di melma.
Il pullman correva quasi scivolando ad ogni curva.
Sembrava sul punto di ribaltarsi o uscire di strada ad ogni metro.
Gwen si era stretta ad Elv, mentre il conducente con sempre più fatica teneva l'autobus sulla strada.
“Quel demonio” disse guidando “è ancora dietro di noi?”
Ma un nitrito terrificante rispose alla sua domanda.
“Acceleri!” Gridò Elv stringendo Gwen.
“Più veloce non posso andare!” Agitato e spaventato il conducente.
Ad un tratto il pullman sbandò ed uscì di strada.

Il rampollo guardava quella scollatura voglioso, ma troppo timido ed imbarazzato per chiedere qualcosa ad Altea, nonostante la desiderasse da matti.
“Beh, credo prima o poi io debba tornare al castello...” disse “... dopotutto è casa mia... se non lo facessi qualcuno potrebbe pensare che io sia l'impostore... non sei d'accordo?”

Ordifren sorrise enigmatico e guardòClio nuda ed insaponata uscire dalla vasca.
Si lasciò spogliare della vestaglia, restando nudo, per poi seguirla fino a raggiungere le altre.
Si inginocchiò ai piedi della vasca e guardandole tutte iniziò ad insaponarle ancora.
E toccava tutte, fissando soprattutto Clio.
Acqua e sapone che scorrevano e scivolano ovunque, con le sue mani che lavavano con cura quelle ragazze.
Cominciò dai piedi, poi le gambe, i seni, i fianchi.
Infine raggiunse le loro cosce, cercando i loro sessi accoglienti.
Ne lavava due per volta e quando Clio sentì la mano del suo padrone scivolare fra le sue cosce, cercando con le dita dove era più umida e calda, cominciò a sussultare, a vibrare tutta.
Era un massaggio sensuale, lascivo, provocante, eccitante e perverso.
Le sue dita si muovevano ritmiche, sicure, virili, insaziabili, mentre lui la guardava negli occhi.
“Si, avevi ragione...” disse col suo accento straniero ed il tono eccitato “... eri tutta sporca.. da lavare tutta...” senza smettere.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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