Era il crepuscolo, quasi incantato, come se la sera stesse trattenendo il respiro ed il Tempo si fosse fermato, bloccato.
Tatiana era su una poltrona giocherellando con una vecchia spilla, mentre Roze le pettinava i lunghi capelli.
Ivan fissava la finestra cercando di scorgere qualcuno, il loro misterioso ospite.
Nikolaj invece faceva girare una clessidra, guardando i suoi compagni immersi nel tepore e nel silenzio di quella penombra sempre più sinistra.
Gwen era con loro.
“Facciamo un gioco...” disse con un sorriso infantile Roze “... come sarà colui che stiamo attendendo? Bello? Brutto? Alto? Affascinante o goffo?” Ridendo. “Sarà straniero? Un'alta personalità, nobile oppure un misero plebeo?” Divertita.
Altea restò sola nella stanza, agitando il suo ventaglio.
La risata era svanita.
Forse un sogno?
Colpa della stanchezza?
Suggestione?
Ad un tratto però avvertì qualcosa.
Come una presenza.
“Sei mia...” disse una voce calda e bassa “... e so che ti piace sentirti così... lo vuoi anche tu...” sentendo un alito caldo sfiorarle l'abito “... e lo sarai per sempre...” come una carezza sul suo collo.
“Ecco la tisana, madama.” Arrivando Salamano.
Quella presenza era sparita.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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