Il barone guardò gli occhi di Gwen, il suo volto, ascoltando il tono della sua voce serio e risoluto.
"Vogliate perdonarmi..." disse tenendo in mano l'ampolla "... io sono straniero in questa terra bella e sconosciuta e forse i miei modi sono inopportuni... perdonate dunque se vi ho offesa... se ho peccato nei vostri riguardi è solo perchè donne belle come voi da noi sono schiave o peggio... davanti ai vostri occhi non ho potuto non restare ammaliato e con questo tono ho voluto solo omaggiare la vostra persona... vogliate dunque accettare questo dono almeno come regalo da parte di uno straniero che da voi ha avuto ospitalità e gentilezza..."
"Suvvia, non essere sgarbata!" Tatiana riprendendo Gwen. "Qualsiasi donna sarebbe onorata di ciò!"
Altea e Furio si guardarono intorno, meravigliati da quel luogo.
Cercarono fra i libri e gli oggetti, forse in cerca di qualche tesoro letterario o esotico come talvolta accade in posti simili a questo.
Ad un tratto però Altea cominciò a sentire freddo.
Un freddo anomalo, in una serata tuttosomato mite.
Un freddo quasi spettrale.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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