“Non ho mai conosciuta una vampira come voi.” Disse con un inchino il barone a Gwen.
La vampira si congedò e si immerse nella vasca della sua camera.
La notte trascorreva lenta.
Allora sentì qualcosa, una lenta melodia provenire dal cortile.
Furio continuava a guardarsi intorno, a cercare cose particolari fra quei libri e quegli oggetti.
Altea però era turbata, accalorata da ciò che stava succedendo e solo lei poteva percepire.
La voce di quella ragazza, poi iniziò a sentire strane sensazioni.
Leggere, vaghe, poi più intense e profonde.
Cominciò a sentirsi stranamente eccitata, inumidita da un desiderio assurdo, sempre più forte.
Un gemito uscì dalla sua bocca e sentì forte la sensazione di stringere le gambe.
Cominciò a sudare, a bagnarsi di una strana e misteriosa inquietudine, un turbamento carnale.
E poi, senza che nessuno la sfiorasse, non fisicamente, provò un lento ed intenso amplesso.