Mi illuminai a quelle parole.
Forse quell'arpia non aveva ancora allungato i suoi artigli sul bellissimo ragazzo che avevo davanti, con quegli occhi puliti, luminosi, i modi gentili.
"Te ne sono grata, Icarius, immensamente..." con un sorriso luminoso "Mia sorella non sa apprezzare la delicata bellezza di un fiore..." accarezzandone uno dell'aiuola accanto a me.
Poi quelle parole sugli innamorati, pronunciate con quel tono timido, dolce, mi strapparono un sorriso emozionato, arrossandomi lievemente le gote.
"È vero, per quello lo trovo così bello..." lasciando cadere piano la mano che avevo posato sul suo braccio arrivando a sfiorargli lievemente la mano "Mi ricorda che l'Amore esiste, e sboccia come questo fiore, spontaneo, forte, bellissimo.." arrossendo appena, per poi abbassare gli occhi nel cercare di celare quella lieve malinconia che mi prendeva sempre quando pensavo all'Amore.
L'Amore per me era racchiuso nei romanzi e nei racconti, il mio peccato mi aveva portato via anche la possibilità di essere amata, perché chi mai avrebbe voluto una donna col mio destino, col segreto terribile che mi portavo dentro?
Tra tutte le cose che mi aveva strappato quel filtro maledetto, l'Amore era il peggiore di tutti.
Rialzai lo sguardo per non essere scortese e sorrisi appena, dolcemente, nascondendo in quel sorriso tutta la mia malinconia e inquietudine.
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