Gwen uscì nel cortile.
Non era una sera fredda, ma soffiava un vento malinconico ed inquieto su bosco, arrivando a sibilare sinistro fra le mura del palazzo, mentre in lontananza i lupi ululavano in modo cupo alla Luna spettrale.
Tutto era buio, mutevole, sfuggente ed illusorio.
Gwen sembrava uno spettro che si muoveva in un modo di ombre e di misteri.
Il vento era costante, quasi fastidioso e sferzava le cime degli alberi del giardino.
Soffiava echeggiando come se portasse con sé i lamenti del mondo intero.
Ad un tratto Gwen udì qualcosa.
Una sorta di gemito soffuso, quasi soffocato.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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