Uscimmo in giardino e ogni rumore era cessato.
Tutto appariva ovattato, ammorbidito, come fatto apposta per noi due.
La luna era un po' offuscata, ma sempre visibile quasi a guidarci e vegliare su di noi e tutto sembrava avvolto da strani misteri, come se di essi fosse intessuta l'aria stessa.
Mi voltai verso Elv e sorrisi appena.
Poi presi il suo braccio.
"E a te piace la notte?" gli chiesi, con tono serico e vellutato e i miei occhi nei suoi.
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