Lo guardai avvicinarsi, timido, impacciato, con quel rossore sul volto che trovavo adorabile.
Il mio sorriso era sempre più tagliente, seducente, intenso.
Mi sentivo la fiera selvatica che sta attirando a sé un povero cucciolo indifeso.
E lui, tutto tenero e innocente si avvicinava, ignaro del suo destino.
C'era un che di profondamente erotico nel suo sguardo, nella sua timidezza.
Quando fu vicino a me allungai una mano per accarezzare quel bel viso, così perfetto, delicato.
"Ma come sei ubbidiente..." con aria affamata "Vediamo se hai anche altre qualità!" guardandolo tutto per poi voltarmi e riprendere la via verso la mia camera.
Un cenno della mano a lui che era dietro di me.
"Su, da bravo!" facendogli cenno di seguirmi.
Raggiunsi così la mia stanza, quella stanza teatro di piaceri sconfinati, proibiti, lussuriosi ed estatici.
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