Icarius, titubante, prese il mano offerto da Lys e lei cominciò a spogliarlo.
“Ma, madama...” disse lui deglutendo ed incapace di opporsi, tenendo inebetito quel calice in mano.
Lei lo spogliò lentamente, mentre il rossore rendeva avvampate ed ardenti le sue guance.
Il giardiniere si sentiva imbarazzato, ridicolo, eccitato.
I suoi vestiti scivolarono via uno dopo l'altro, fino a farlo restare tutto nudo davanti alla padrona anch'ella nuda.
Allora con la mano libera, l'altra teneva sempre il calice che ora tremava non poco, tentò subito di coprirsi il membro ormai inturgidito e pulsante d'eccitazione, senza però ovviamente riuscire a coprirlo tutto.
Lo teneva così piegato contro la gamba, ma buona parte di quel fallo ingombrante era comunque ben visibile.
Guardò allora la disinibita padrona deglutendo ed incapace di dire nulla.
Ma Lys si accorse in quel momento che dalla tasca dei pantaloni di lui a terra era sbucata un'amamelide che il giardiniere aveva preso dal giardino.
Elv guardava Gwen in modo enigmatico.
Cercava di scorgere nei suoi occhi cosa intendesse dire la vampira, se davvero era sincera o tutto ciò era uno scherzo.
Ma il tono dei lei, i suoi occhi ed i suoi modi non davano ad Elv l'idea di trovarsi davanti ad uno scherzo.
“Non dirmi” disse “che sei una bellissima diavolessa giunta dall'Inferno per offrirmi tutto ciò in cambio dell'anima... è così?”
Il Sole era ormai sorto sul bosco intorno al palazzo.