La prima cosa che vidi furono i suoi occhioni azzurri che mi fissavano, un'espressione così intensa, persa, gli occhi di chi stava impazzendo, di chi era stravolto dall'eccitazione, dalla follia.
Sentii una fitta al cuore, nessuno mi aveva mai guardata così, nessuno mi avrebbe mai guardato in quel modo.
Abbassai lo sguardo, ma probabilmente non avrei mai dovuto farlo.
Quello che vidi fece arrossire ogni singola parte del mio corpo.
Icarius era... era... nudo, completamente nudo davanti a me!
Dovevo distogliere lo sguardo dovevo andarmene io... eppure, eppure restai lì a fissarlo, mentre sentivo tutta me stessa prendere fuoco, sempre di più, semrpe di più. Il suo corpo era bellisismo, perfetto. E io... ecco, non avevo mai visto un uomo nudo prima di quel momento.
Come poteva essere possibile? Insomma chi si porterebbe un'amamelide dietro in un momento del genere?
Quando Lys chiama il resto del mondo doveva scompare, no?
Eppure se io ero lì doveva per forza essserci da qualche parte.
E poi la vidi, lievemente fuoriuscita dalla tasca del pantalone.
Si era, si era portato dietro un'amamelide?
Arrossii di nuovo a quel pensiero, un rossore diverso questa volta, uno di quelli che fa battere fortissimo il cuore.
Mi chinai per raccoglierla e restai a fissarlo in quell'attimo magico e incantato in cui il mondo si ferma per permettere alla maledizione di fare il suo corso.
Allora accarezzai piano il volto di Icarius, mentre lasciavo che la mia magia lo attraversasse, producendo l'eco lontano della mia voce che chiamava Lys, della porta che si apriva e di mia sorella che abbandonava la stanza.
Sarei dovuta andare via, scappare ma... volevo restare, volevo gustarmi ancora per un momento quello sguardo rubato al mio lato oscuro che infondo avrei sognato di vedere un giorno posarsi su di me.
"Perdona l'interruzione, Icarius..." sorrisi, poi, rossissima in viso "È giunto un messaggero con un dono per mia sorella.." inventai.
Avevo in mano l'amamelide, e gliela porsi "Questa è tua.." con un timido sorriso.
Il mio sguardo cercava di focalizzarsi sui suoi occhi, sul suo viso, su un punto indefinibile della stanza, insomma tutto meno il suo meravigioso corpo eccitato, un po' per pudore, un po' per il timore di vedere quell'eccitazione scemare non appena avrebbe realizzato che c'ero io ora davanti a lui e non mia sorella, pensai, con una punta di malinconia. Ma io non ero come lei, non lo sarei mai stata. Quello che ancora non sapevo, era di essere completamente nuda davanti a lui.
Ultima modifica di Clio : 17-04-2018 alle ore 17.06.30.
|