La guardò andare via, con ancora la sensazione della sua carezza e di quel dolce bacio sulla guancia viva in lui.
Restò a fissare la porta da cui era uscita Clio con un insieme indefinito di emozioni nel cuore.
Era ancora eccitato, ma ora anche colpito dalla tenerezza e dal candore di quella ragazza.
Era bellissima, ma anche sola e triste.
Come una meravigliosa ragazza che crede di essere brutta o di esserlo stato.
La bellezza, diceva Platone, appartiene alle donne, ma solo gli uomini la sanno riconoscere davvero.
Icarius restò così, immobile e confuso.
Posò il calice, si rivestì e mise in tasca l'amamelide, il fiore degli incantesimi e della magia.
E davvero pensò che in quel palazzo ci fosse qualcosa di incantato ed enigmatico.
Tornò allora nella sua camera e cercò di dormire, senza riuscirci.
Anche Elv sorrise sulle labbra di Gwen.
“Si, hai ragione...” disse piano tenendola stretta “... un piano... cosa vuoi fare? Ingannarlo o batterlo?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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