“Sono lieto, madama...” disse Aegos a Clio, riempiendo ancora i loro bicchieri “... vorrà dire che avrò un extra sul salario di questo mese.” Ridendo sarcastico. “Brindiamo dunque a questa bella serata, all'incanto del paesaggio intorno a noi ed al bellissimo sorriso della mia padrona.” Alzando il bicchiere. “Alla salute.” Bevendo poi il vino.
Altea galoppò via, inseguita subito dai soldati a cavallo.
Con l'aiuto del buio però la dama riuscì a prendere un po' di vantaggio, arrivando presso un vecchio palazzo decadente e disabitato.
I rampicanti avevano coperto buona parte delle murature, con le porte e le finestre ormai marce.
Quel luogo era un po' spettrale, cupo ed inquietante.
Tuttavia era il solo posto in cui lei ora poteva rifugiarsi.
“Non ho molta fame ora...” disse Elv a Gwen “... tutta questa storia mi ha chiuso lo stomaco... quanto a riposare, beh, non credo sia questo il momento... io direi di liberarci di quella bara vuota... bruciamola.”
“Sono d'accordo.” Annuì Ivan.
Dalla sua stanza di nuovo Roze lanciò una delle sue risate deliranti, disperate e folli.
“Mi farà impazzire...” tappandosi le orecchie Tatiana.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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