La bara bruciava consumandosi in una vampata irregolare ed avvolgente, con schioppettii ovunque.
Elv strinse a sé Gwen, in un abbraccio consolatorio e rassicurante.
Ad un tratto Gwen vide dal fumo nero elevarsi strani giochi di fuoco ed infine come un volto, per poi confondersi tutto nel caldo alone delle fiamme.
I due brindarono ancora ed i loro bicchieri si svuotarono preso di altro vino.
La sera era gradevole, limpida e la stradina della città, dove sorgeva l'osteria, si animò presto di vari passanti.
C'era allegria intorno ad Aegos e a Clio e le prime stelle cominciarono ad accendersi nel cielo.
La misteriosa figura guardò Altea per un lungo istante con i suoi occhi indefiniti.
“Le tenebre sono sempre un buon rifugio per i fuggiaschi...” disse “... e sia, ma all'alba ripartirete. Questo non è un posto per i vivi...”