“C'è poco da dire, madama...” disse il contadino ad Altea “... si sa solo che infesta un vecchio palazzo diroccato non lontano da qui e che di notte vaga nel bosco... si dice sia lo spirito maledetto di un nobile decapitato secoli fa... prima di morire giurò di vendicarsi dei suoi esecutori e dei loro discendenti...”
“Verrò appena avrai portato a termine la missione.” Disse lo specchio a Lys. “Ma bada di non fallire... sai bene che non tollero le delusioni, amica mia...” con tono basso, enigmatico, quasi sensuale... ci sentiremo presto...” per poi spegnersi nei riflessi cobalti di quello specchio.
Elv sorrise, senza smettere di massaggiare la pelle nuda di Gwen.
Le sue mani salivano e scendevano lungo la schiena di lei, con movimenti decisi, virili, caldi, tonificando quella pelle liscia, pallida e già di per sé compatta ed elastica.
Quel massaggio continuò per un po', con un'atmosfera nella stanza sempre più complice ed intima tra i due.
Ad un tratto però qualcuno bussò alla porta.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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