La carrozza si fermò davanti al portone, il cocchiere scese e bussò con vigore.
“Vado io ad aprire...” disse Elv a Gwen perchè era giorno.
Così uscì ed andò ad aprire il portone.
Si ritrovò davanti un uomo alto più della media, tutto vestito di nero e coperto dalla testa ai piedi.
Un ampio cappuccio celava il suo capo.
“Buongiorno.” Elv salutandolo.
Il cocchiere non disse nulla, limitandosi ad indicare la carrozza.
Elv annuì ed aprì interamente il portone.
Il cocchiere così, risalito sulla carrozza, entrò con la vettura all'interno del palazzo, fermandosi davanti alla stalla.
“Se vi occorre qualcosa potete venire dentro.” Elv indicando la casa.
Poi tornò dentro, da Gwen e dagli altri vampiri.
“Perdonate, madama.” Disse Stuarto a Lys. “Si, ho udito qualcosa in merito, ma sinceramente non do mai troppo peso alle voci, spesso se così fantasiose. Da quando sono qui non ho mai visto nulla di particolare in questi boschi. Forse vi sono banditi, ma non più di quanto ci sia negli altri boschi.”
Ad un tratto si sentì canticchiare.
Era la voce di Aegos.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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