La figura misteriosa e spettrale fissò Altea per un lungo istante.
“Per il vostro bene non dovreste farmi troppe domande...” disse con un tono di voce meno impostato, quasi più naturale.
Allora Altea ebbe l'impressione che quella fosse la voce del misterioso Frate giunto nelle segrete a liberarla.
Gwen si cambiò d'abito ed ascoltò il violino di Nikolaj che suonava, quasi in memoria del povero Marko.
Ad un tratto sentì dei passi dal soffitto, dove c'era la camera del barone.
Fagianus rispose con un cenno del capo all'inchino di Dacey.
La guardò per un lungo istante.
Poi lesse la lettera, senza tradire emozioni particolari.
“Ecco...” disse il Maresciallo “... dunque? Sarà vero?”
“Non vedo perchè non dovrebbe esserlo...” Fagianus “... la firma è proprio quella di lord Misk... e poi abbiamo inviato ai suoi carcerieri tutte le tasse che si potevano spremere dai cittadini di Monsperone... si, non ho dubbi che sia autentica questa lettera.”
“Ottimo!” Con un lampo di soddisfazione il Maresciallo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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