Quel bacio continuò a lungo, con Elv che assaporava le le labbra di Gwen, stringendola al suo petto nudo e ben fatto.
Allora la guardò negli occhi.
Uno sguardo eloquente, chiaro, detto, carico di desiderio.
Un invito all'Amore, ad amarsi.
Scese con la bocca sui seni di lei e li baciò, prima uno, poi l'altro.
Allora la fece stendere su quel letto.
Ma ad un tratto un mostruoso latrato echeggiò nella notte.
Proveniva dal cortile e sembrava il verso famelico di una feroce bestia.
La moglie del custode accompagnò Altea di sopra, nella sua camera.
Era arredata in modo lussuoso, persino sfarzoso.
“In verità ci sono pochi vicini qui...” disse la donna “... un palazzo ad un paio di chilometri, oggi dato in affitto a due sorelle molto ricche, madama.” Preparando il letto. “Il mio nome è Olie, mentre mio marito si chiama Pompilio.” Con un lieve inchino.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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