Per i vari personaggi, io preferisco le loro apparizioni nei romanzi classici.
Non amo le nuove incarnazioni dei protagonisti arturiani, dove spesso vengono stravolti, in nome di interpretazioni che sanno un pò troppo di New Age.
Per quanto riguarda Artù, ho molto apprezzato la sua apparizione nel film "I Cavalieri della Tavola Rotonda" (1953), dove il mitico re era interpretato dal grande Mel Ferrer. Qui il sovrano bretone appare in tutta la sua maestosa e nobile indole. Ama con vigore Ginevra e stima più di ogni altro Lancillotto.
Il dramma dell'uomo solo ed abbandonato, su cui il peso di tutto il suo mondo è sulle sole sue spalle, è qui reso in maniera davvero straordinaria.
Anche l'Artù del film "Excalibur" (1981), interpretato da Nigel Terry, mi è abbastanza piaciuto. Qui il sovrano appare meno poetico ma più calato nel ruolo di grande capo. La reazione all'amore tra la sua regina ed il suo primo cavaliere è più intensa ed "umana", ma da comunque l'idea dell'epicità di quella situazione.
Per i libri cito solo il classico ed immortale "Cavaliere della Carretta" del grade Chretien de Troyes.
A mio modesto giudizio, in quest'opera è raffigurata la vera essenza di Lancillotto.
Il primo fra tutti i cavalieri qui appare forte, invincibile, mosso da un amore non umano, capace di soffrire le atrocità e le privazioni più grandi, battersi con un nemico apparentemente invincibile, eppure fragile e sottomesso alla sua amata Ginevra.
Chretien qui davvero ci ha mostrato il vero ed unico Lancillotto.
Il cavaliere e l'amante perfetto, che occhi solo per la sua amata.
Un uomo che sembra invunerabile, come apparivano i grandi eroi greci, eppure sottomesso al volere ed ai capricci di una donna.
Per me, un capolavoro senza eguali.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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