Elv sorrise e baciò di nuovo teneramente Gwen.
Restarono allora stretti, abbracciati, l'una contro l'altra ed attesero insieme la fine di quella lunga notte.
L'alba ormai non era lontana e già si schiariva rosato il cielo verso Oriente.
Il pallore dell'aurora cominciò a screziare i colli e le valli di Chanty, disegnando chiazze cromatiche e bagliori cangianti sulla tenera campagna.
Tuttavia Gwen cominciò a notare uno strano silenzio intorno a loro.
Dal palazzo non sembrava giungere alcun rumore, ma solo quel silenzio innaturale.
Altea tornò a dormire ora che tutto sembrava essersi tranquillizzato.
Conservò la sua amata spada e finalmente poté riposare.
Si svegliò poco dopo l'alba, in una mattinata chiara e gradevole.
Pompilio e sua moglie erano già alzati.
“Una vita migliore...” disse quella figura misteriosa e spettrale “... ne siete certa?” A Dacey, accarezzando le corde del suo strumento pur non lasciando vibrare neppure una nota. “Ne siete davvero certa? Eppure una donna felice non si lascia attirare da note misteriose nel cuore della notte... se siete qui è perchè nella vostra stanza siete sola ed infelice...”
Il cielo cominciava pian piano a schiarirsi.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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