Altea si fermò davanti al portone delle due sorelle e chiamò Icarius, mentre Pompilio fermò la carretta.
Ma il portone era chiuso, il muro di cinta intorno alto, dunque se non avesse bussato nessuno l'avrebbe sentita.
Gwen ed Elv si rivestirono ed uscirono dalla stanza per controllare.
Scesero al pianterreno, dove tutto era silenzio.
Un silenzio cupo.
Ad un tratto videro Ivan seduto sul pavimento davanti al camino, visibilmente intontito, come se qualcuno l'avesse tramortito e solo ora avesse ripreso conoscenza.
Dacey affrettò il passo e riuscì a tornare dentro e poi nella sua camera senza che nessuno si accorgesse di nulla.
Da fuori però giungevano le voci concitate, il rumore di passi agitati e tutto il frastuono causato dalla fuga del prigioniero.
Seguirono lunghissimi istanti in cui i soldati perlustrarono il cortile e le diverse uscite del palazzo, senza però trovare nessuno.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta di Dacey.
“Madama...” disse la sua dama di compagnia da fuori “... posso entrare per aiutarla a prepararsi?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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