Aegos ascoltò Clio senza dire nulla, ma con un'espressione ora diversa sul viso.
Allora le si avvicinò, guardandola con i suoi enigmatici occhi azzurri, le afferrò le braccia in un modo se non quasi brutale, di sicuro virile, per poi baciarla.
La baciò con impeto, forse rabbia, frustrazione, ma anche tanta passione.
Nikolaj rise di gusto.
"Eh, amica mia..." disse fissando con sufficienza Gwen "... mi sembri ancora un pò seccata per quella vecchia storia... magari sei pentita di quanto tu sia stata avventata nel mollarmi, no?" Divertito.
Nessuno rispose alla voce di Dacey, che invece echeggiò cupa in quel luogo decadente ed abbandonato.
Tuttavia quel chiarore, quell'alone sulle murature era reale.
Ad un tratto la ragazza cominciò a sentire qualcosa.
Come della legna che si consumava.
Allora comprese che oltre il corridoio qualcuno aveva acceso un fuoco.
Pompilio annuì ad Altea ed insieme si allontanarono dal palazzo delle due sorelle.
Percorsero un tratto verdeggiante di bosco, fino a giungere presso un rustico casale.
Accanto vi era un mulino e qualche mucca in un recinto davanti all'abitazione.
"Qui potremo comprare le sementi, madama." Disse Pompilio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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