Altea e Pompilio trovarono nel casale una donna indaffarata a spennare una gallina.
“Si, arrivo subito da voi...” disse pulendosi le mani “... prego...” invitandoli a seguirla.
Diede loro quanto chiedevano e Pompilio caricò tutto sul carretto.
Altea però notò che vi erano altre galline da spennare e tutte avevano il collo lacerato.
Dunque non erano state ammazzate come normalmente avviene in una fattoria.
Nikolaj rise ancora.
“Contenta tu, amica mia....” disse sarcastico a Gwen.
Ma ad un tratto si sentorono dei passi.
Allora Elv cominciò a scendere dalle scale, fino a raggiungerli nel salone.
Era pallido, gli occhi screziati di vermiglio, un sorriso soddisfatto e sinistro sul volto.
“Eccoti, amore...” a Gwen.
Lei sussurrò sulle labbra di lui, ma lo stalliere continuava a cercare la sua bocca, la sua lingua, quasi in balia di un desiderio senza fine.
“Clio...” disse piano “... mi piaci da morire, non lo capisci?” Con tono basso ed appassionato. “Non lo vedevi nel bosco? A Monsperone?” Stringendola a sé forte, con i suoi modi irriverenti, irrispettosi e virili. “Mi piaci... sin dal primo momento... non è come con tua sorella...” cercando le sue labbra.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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