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Vecchio 03-05-2018, 00.15.44   #1144
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Beh, non credo sia così imbelle il ragazzo, madama...” disse ridendo piano Aegos a Clio “... è appena tramontato il Sole e dopotutto non è andato molto lontano da qui... forse soffrite di sindrome della zia premurosa?” Divertito.



Elv prese quel calice, guardando Gwen negli occhi.
“Alla nostra nuova vita...” disse brindando.
Cominciò a bere, prima sorseggiando, poi finendo il contenuto con avidità, avvertendo subito un forte senso di eccitazione.
Ogni fibra del suo corpo parve rigenerarsi, pulsare di vita nuova.
“Oh...” sospirò ad occhi chiusi “... è meraviglioso...” deglutendo.



Altea prima imboccò lo sterrato, poi ritornò sui suoi passi.
Tornò allora da Pompilio ed insieme si diressero di nuovo al palazzo di Ingrid.
Il Sole era ormai tramontato, il bosco era buio, l'aria più fresca.
Ad un tratto si udì un clangore metallico, poi un grido.
Come se qualcuno fosse rimasto ferito.
“Ehi...” disse stupito Pompilio “... cosa sarà stato?”



Il cavaliere guardò Dacey e sul volto gli si dipinse un ghigno misterioso, enigmatico, sfuggente.
“La sorella del nostro amato Maresciallo...” disse togliendo gli spiedi dal fuoco “... allora questo vecchio palazzo diroccato per una notte è tornato simbolicamente al suo antico splendore, visto una nobile dama torna a soggiornarvi...” porgendole un pezzo di quel piccione arrosto “... il mio nome? E' quello umile di un cavaliere senza terre, senza fama e probabilmente senza onore... mi chiamo Reddas...” fissandola.
I suoi capelli erano di un biondo pallido, quasi argenteo, ma i suoi lineamenti tradivano l'essere un giovane uomo, forte e dalle movenze agili.
Si accorse allora del modo in cui Dacey guardava la sua spada.
“Noto vi attira la mia spada...” mangiando.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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